PIR: Cosa Sono i Piani Individuali di Risparmio, Come Investire

In che cosa consistono i PIR Piani Individuali di Risparmio? Tale modalità di risparmio è emersa all’interno del mondo del mercato finanziario da circa due anni all’interno dei quali si è riscontrato un vero e proprio boom di adesioni.

I PIR consistono in Piani di investimento a lungo termine riguardanti soprattutto le piccole, medie e grandi imprese nazionali sotto l’intento di migliorare la situazione finanziaria generale. Ma come funzionano nello specifico i PIR, Piani Individuali di Risparmio?

Attraverso questo nuovo articolo guidato ci occuperemo di approfondire tutte le caratteristiche legate ai Piani Individuali di Risparmio, PIR, soffermandoci in particolar modo sulle modalità di accesso, i requisiti specifici, i profitti e gli eventuali rischi legati all’investimento personalizzato di imprese piccole, medie e grandi.

Piani Individuali di Risparmio, PIR: tutto quello che occore sapere

I Piani Individuali di Risparmio, siglati in PIR, si dimostrano strumenti di agevolazione fiscale utili ai fini delle imprese piccole, medie e grandi, predisposti soprattutto nel corso del lungo termine. I Piani Individuali di Risparmio sono stati creati in stretto accordo con la Legge di Bilancio 2017 al fine di intervenire in difesa delle imprese, fronteggiando il periodo di crisi economica tramite l’adozione di nuovi strumenti efficaci.

I Piani Individuali di Risparmio sono stati creati al fine di indirizzare l’imprenditore italiano all’interno di una dimensione a lungo termine, prevedendo una forma di agevolazione fiscale attivabile soltanto a partire dal quinto anno di adesione al PIR. Questa forma di regolamentazione dell’investimento interviene allo scopo di tutelare l’investitore all’interno del mercato azionario e dei suoi movimenti.

La caratteristica principale dei Piani Individuali di Risparmio consiste proprio nell’agevolazione fiscale messa a disposizione per le piccole, medie e grandi imprese. Gli imprenditori destinatari dei Piani Individuali di Risparmio dovranno presentare una residenza italiana, incentivando le realtà made in Italy, odiernamente sempre più in crisi e costrette alla chiusura delle proprie sedi.

I Piani Individuali di Risparmio possono presentare diverse destinazioni optando ad esempio per la suddivisione del capitale in quote, obbligazioni, conti bancari, azioni e via elencando. In materia il comma 102 della Legge di Bilancio regolamenta la destinazione dei fondi PIR sotto la necessità di investire il 70% in strumenti finanziari e un 30% nelle aziende parte dell’indice FTSE MIB di Borsa italiana.

Attraverso i Piani Individuali di Risparmio l’investitore potrà usufruire di una maggiore sicurezza a salvaguardia dei rischi sulle perdite di capitale. Al fine di sottoscrivere un Piano Individuale di Risparmio il soggetto imprenditore si dovrà recare presso la propria filiale bancaria richiedendo tutte le informazioni relative all’apertura.

I costi legati all’apertura bancaria di un Piano Individuale di Investimenti potranno essere abbattuti scegliendo di provvedere alla sua sottoscrizione autonoma. Le agevolazioni fiscali saranno integrate all’interno del piano a partire dal quinto anno. I costi applicati dagli operatori bancari rappresentano il limite più concreto all’interno dei Piani Individuali di Risparmio.

Proprio per questo motivo ogni condizione finanziaria legata ai costi di gestione dovrà essere attentamente valutata in sede bancaria, optando eventualmente per l’apertura di un PIR presso un’altra filiale sotto un preventivo  maggiormente agevolato.