Mercato Monetario e Mercato Finanziario

Il mercato monetario è costituito dagli organi e dagli strumenti di negoziazione della moneta per operazioni a breve termine, cioè per prestiti a breve scadenza temporale.

Si intende per breve termine un periodo di tempo che non oltrepassi i 18 mesi.

 

Mercato Finanziario

Cos’è

Il mercato finanziario è costituito dagli organi e dagli strumenti di negoziazione della moneta per operazioni a medio e a lungo termine, cioè per prestiti destinati al finanziamento dei programmi di investimento delle imprese.

Si intende per medio termine un periodo di tempo compreso tra i 18 e i 60 mesi; per lungo termine si intende un periodo di tempo che oltrepassa i 60 mesi.

 

Come Funziona

I soggetti che agiscono in questi mercati sono:

  • il settore delle famiglie, che fornisce la maggior parte del risparmio: le famiglie lo detengono sotto forma di depositi bancari o postali, oppure lo trasformano in azioni e obbligazioni;
  • il settore delle imprese, che è sostanzialmente utilizzatore di risparmio: le imprese chiedono prestiti a breve termine e li ottengono attraverso il credito bancario o a lungo termine e li possono ottenere sempre dal sistema bancario oppure attraverso l’emissione di azioni e obbligazioni;
  • il settore della pubblica amministrazione, sia centrale che periferica. Anch’essa è utilizzatrice di risparmio e lo reperisce, come abbiamo già visto, o con l’emissione di titoli del debito pubblico o creando moneta, oppure ricorrendo al credito bancario;
  • il settore estero, costituito da tutti gli operatori non residenti che hanno rapporti con operatori del paese.

 

Mercato Monetario

Cos’è

Sul mercato monetario il tasso di interesse è quello corrisposto sui depositi o, al massimo, sulle obbligazioni a breve termine, quali potrebbero essere i Buoni del Tesoro a scadenza trimestrale.

 

Come Funziona

Sul mercato finanziario il tasso di interesse è quello corrisposto sulle obbligazioni a medio e a lungo termine. I due tassi di interesse possono temporaneamente divergere: in generale il maggiore rischio di insolvenza e la perdita di possibili occasioni profittevoli per un più lungo periodo fanno sì che il tasso sul mercato finanziario sia, in genere, un pò superiore a quello vigente sul mercato monetario.

Ma la divergenza tra i due tassi non può oltrepassare un certo limite ristretto: anzi, teoricamente, esistono meccanismi automatici che tendono ad annullarla. Supponiamo, infatti, che in un dato momento il rendimento dei titoli a lungo termine sia superiore a quello dei titoli a breve. Allora i risparmiatori tenderanno ad acquistare i primi e a vendere i secondi. I prezzi dei titoli a lunga scadenza tenderanno perciò a crescere e quelli dei titoli a breve tenderanno a diminuire.

Per il legame inverso tra prezzo di un titolo e saggio di rendimento del titolo stesso, il saggio di rendimento effettivo dei titoli sul mercato finanziario tenderà a diminuire e crescerà invece quello dei titoli sul mercato monetario, con conseguente riequilibrio dei saggi di interesse sui due mercati.

Vi sono anche altri motivi che tendono ad uniformare il rendimento dei titoli sui due mercati. Se un’impresa può ricorrere a prestiti bancari a buon mercato, avrà meno convenienza ad emettere titoli a lunga scadenza: la contrazione dell’offerta di questi titoli, conseguente al basso costo del denaro sul mercato monetario, ne farà rialzare il prezzo ed abbassare il rendimento.

In caso contrario, se il ricorso al mercato monetario fosse troppo caro, le imprese avrebbero vantaggio ad emettere titoli, la cui accresciuta offerta ne farebbe abbassare il prezzo ed alzare il rendimento.

Naturalmente nella realtà questi meccanismi di adeguamento non sono così automatici, anche perchè sono diversi gli scopi per i quali un’impresa ricorre ai due tipi di finanziamenti: si muove sul mercato monetario quando ha da risolvere problemi di iquidità di breve periodo e si muove invece sul mercato finanziario per sostenere progetti di investimento e ristrutturazione di medio-lungo periodo.

Così pure possono avere forte influenza le aspettative in relazione alla stabilità economica, al valore della moneta, ecc. Nel caso, ad esempio, che ci si aspetti a medio termine una significativa crescita del tasso di inflazione si potranno preferire titoli a breve, pur con un rendimento assai più basso, ecc. Nella realtà dunque i saggi di interesse dei due mercati possono permanere, entro certi limiti, diversi, anche stabilmente.