Leverage: cos’è e come funziona?

Che cosa si intende nello specifico con il termine Leverage? L’origine americana della terminologia significa “leva finanziaria” nella traduzione italiana, consistente in una pratica finanziaria correlata a due diverse branche.

Il Leverage viene difatti utilizzato all’interno dell’economia aziendale e dell’economia borsistica finanziaria, in riferimento ad indicazioni specifiche e mirate. In campo aziendale il Leverage corrisponde all’analisi del bilancio come un effetto al momento dell’aumentare o della diminuzione del debito, precisamente tra i debiti finanziari e il capitale d’impresa standard, oltre al capitale netto.

Tramite il Leverage verrà quindi stabilito sulla base dell’indice di redditività, in presenza di una diminuzione o di un incremento correlato al capitale investito, riferendosi a un divario positivo della gestione degli investimenti e al tasso di interessi sul capitale.

Attraverso questo nuovo articolo ci occuperemo di approfondire tutte le caratteristiche tecniche relative al Leverage, soffermandoci in particolar modo sul suo funzionamento e gli esempi più pratici.

Leverage: tutti gli esempi pratici

Il Leverage rientra all’interno delle branche finanziarie di impresa e della Borsa, dimostrandosi particolarmente articolato sotto il punto di vista di un primo approccio al termine stesso.

Per citare un esempio pratico si può prendere in esame l’investimento di un’impresa a 10 mila euro, riferiti alla gestione tipica del prodotto principale, sotto un rendimento pari a 1.000 euro con un tasso al 5%. In questo caso il prestito costerà all’azienda 500 euro, con ulteriori 500 euro ad incremento del reddito. Tali importi si modificheranno in corrispondenza dei diversi valori del debito, del tasso di interesse e del rapporto di indebitamento.

La leva finanziaria stabilita dal Leverage viene attivata e utilizzata allo scopo di creare profitto servendosi del ricorso al capitale di terzi, intesi come i prestiti erogati dagli istituti di credito bancari e altre società.

Tuttavia lo strumento della leva finanziaria Leverage non si mostra priva di rischi e perplessità. Moltissime imprese si sono difatti ritrovate spesso in negativo in correlazione all’andamento dei tassi di interesse, sotto una conseguente riduzione del capitale aziendale stesso.

Per questo motivo la leva finanziaria dettata dal Leverage viene attualmente ritenuta una delle cause principali dello scoppio della crisi economica mondiale, spingendo le imprese all’indebitamento e alle conseguenti oscillazioni del tasso di interesse in negativo. Sotto questo punto di vista persino numerose aziende in positivo si sono ritrovate in serie difficoltà a seguito di un’indebitamento tramite leva finanziaria.

La pratica del Leverage assume un ruolo del tutto simile anche in campo finanziario borsistico, differenziandosi soltanto per quanto riguarda la prassi. In questo caso l’indebitamento assunto come forma di investimento rimane nelle mani dello stesso investitore il quale dovrà risultare in grado di gestire la leva finanziaria correlata, al fine di incrementare il proprio rendimento.

In parole povere il Leverage rappresenta un beneficio del capitale proprio dell’impresa corrispondente ad un aumento del reddito in precedenza al resto degli oneri finanziari, misurando l’indebitamento all’interno di una situazione aziendale o borsistica.

In termini tecnici si utilizzano inoltre le seguenti diciture ROE return on equity, per indicare l’indice di redditività del capitale proprio, ROI return on invested capital o RONA ad indicare l’indice di redditività del capitale investito, ROD o rd per indicare il costo del debito, RN per il reddito netto, RN’ per il reddito ordinario, il rapporto RN/RN’ per indicare l’incidenza della gestione straordinaria e delle imposte sul reddito.