Deposito Titoli Amministrato: cos’è e come funziona

Con il contratto di deposito di titoli amministrato, detto anche deposito titoli in amministrazione, detto anche nella prassi “a dossier”, il cliente deposita dei titoli (azioni, obbligazioni, titoli del debito pubblico ecc.) presso la banca che ne assume l’obbligo della custodia e dell’amministrazione: cioè di esigerne gli interessi o i dividendi, di verificare i sorteggi per l’attribuzione di eventuali premi o per il rimborso del capitale, di curare le riscossioni per conto del depositante accreditandogli le somme relative e, in generale, di provvedere alla tutela dei diritti inerenti ai titoli depositati.

Sono invece necessarie delle specifiche istruzioni da parte del cliente, che la banca deve richiedere in tempo utile, quando si tratti di provvedere al versamento di decimi o all’esercizio del diritto di opzione: in mancanza di istruzioni la banca deve provvedere a vendere a mezzo di un agente di cambio i diritti di opzione non esercitati.

Si tratta di un contratto di natura mista che presenta elementi sia del deposito regolare, in quanto la banca non acquista la proprietà e la disponibilità dei titoli custoditi ( e quindi a richiesta del depositante deve restituire gli stessi titoli che ha ricevuto), sia del mandanto, poichè la banca assume l’incerico di compiere gli atti giuridici che si rendano necessari per l’amministrazione dei titoli.

Per l’attività svolta la banca ha diritto, oltre al rimborso delle spese anticipate per conto del cliente, a un compenso nella misura pattuita contrattualmente o, in mancanza, in quella stabilita dagli usi in materia.

Nell’amministrazione dei titoli l’istituto di credito deve osservare l’ordinaria diligenza ed è nullo qualsiasi patto contrario.

Il deposito dei titoli e di altri valori può essere, anche se di fatto è meno frequente, soltanto a custodia, nel qual caso la banca si assume l’impegno di custodire i titoli (di solito delle azioni), mentre la cura della loro amministrazione rimane a carico del cliente.