Credit Default Swaps: cosa sono e come funzionano?

In che cosa consistono i Credit Default Swaps (CDS)? Attraverso questa tipologia di strumenti finanziari derivati l’operatore si dimostra in grado di provvedere alla gestione diretta dei rischi sul proprio portafoglio, scaricandoli all’interno del mercato finanziario.

In parole più semplici i Credit Default Swaps (CDS) si attivano come una vera e propria assicurazione finanziaria in previsione di un ipotetico fallimento, ad esempio riferita nelle protezione di un  titolo obbligazionario scambiato al 2% dell’investimento.

Al fine di provvedere all’assicurazione di una somma pari a 1 milione di euro nel titolo obbligazionario sopra riportato, occorrerà investire almeno 20 mila euro tramite i  Credit Default Swaps.

Alla base del meccanismo dei Credit Default Swaps (CDS) si trova quindi l’esposizione degli investitori a grandi e potenziali rischi, attivando allo stesso tempo un sistema di protezione finanziaria sul mercato. Gli operatori finanziari non ottengono grosse remunerazioni attraverso la vendita dei CDS, motivo per il quale si dimostrano in grado di assumersi diversi rischi finanziari sugli stessi.

Attraverso questo nuovo articolo specifico ci occuperemo di approfondire tutto ciò che riguarda i Credit Default Swaps (CDS), soffermandoci sulle finalità, sui metodi di acquisto e sulla vendita degli stessi.

Credit Default Swaps: in che cosa consistono e come funzionano?

Abbiamo già visto come i Credit Default Swaps (CDS) si attivino attraverso una sorta di assicurazione a protezione del rischio, in prossimità di un eventuale default, oppure in relazione del ritardo sui pagamenti delle cedole e degli interessi.

Quest’ultime situazioni ipotetiche vengono definite con il termine di “eventi creditizi”, mentre nello specifico i Credit Default Swaps (CDS) rappresentano una forma contrattuale bilaterale specifica tra un compratore e un venditore.

In caso di verifica di uno dei possibili eventi creditizi il soggetto venditore dei Credit Default Swaps (CDS) sarà obbligato al pagamento, mentre il soggetto compratore dovrà impegnarsi all’erogazione di una somma rateizzata nei confronti del venditore.

I venditori dei Credit Default Swaps (CDS) potranno in questo modo cedere una parte del rischio in caso di fallimento in riferimento al soggetto emittente. Inoltre, l’investitore potrà provvedere all’acquisto dei Credit Default Swaps (CDS) a protezione di default nei confronti dei titoli posseduti da terzi.

Credit Default Swaps (CDS): come comprarli e rivenderli?

I Credit Default Swaps (CDS), a differenza dei mercati finanziari regolamentati, vengono comprati e venduti all’interno degli specifici mercati OTC, ossia una parte finanziaria del tutto parallela rivolta nello specifico ai CDS. Le contrattazioni tra il venditore e l’acquirente si dimostrano inoltre particolarmente informali, spesso accompagnati da un dialogo telefonico.

La particolarità della compravendita di questi strumenti finanziari consiste proprio nella semplicità della contrattazione informale, discostandosi dalle regole più ferree poste all’interno del mercato finanziario regolamentato. Diversi investitori si spingono in acquisti e successive vendite di Credit Default Swaps (CDS) sulla base della protezione del rischio in caso di default in abbinamento al rapporto informale descritto.

Il lato strettamente negativo dei Credit Default Swaps (CDS) consiste tuttavia nell’assenza di una garanzia a fronte dei rischi che si andranno ad assumere all’interno del mercato finanziario tra le parti. Prima di lanciarsi in investimenti del genere occorre quindi possedere spiccate conoscenze finanziarie.