Come verificare la validità di un assegno circolare

Come verificare la validità di un assegno circolare? Innanzitutto è bene precisare che l’assegno circolare presenta alcuni aspetti differenti rispetto all’assegno bancario, caratterizzato da un titolo di credito con il quale si effettua una sorta di “promessa” di pagamento a favore di un soggetto specifico.

L’assegno circolare può essere utilizzato per provvedere a qualsiasi pagamento in alternativa all’impiego del denaro contante. Gli stessi assegni circolari vengono emessi dagli istituti bancari assumendo la denominazione di “emittenti”, sotto la richiesta esplicita del cliente, diretti verso il soggetto ricevente chiamato a sua volta “prenditore”.

Un assegno circolare quindi non potrà mai essere rigirato al portatore, mentre sul documento scritto dovrà essere indicato il nominativo del prenditore destinatario il quale provvederà all’incasso della somma di denaro sopra riportata.

All’interno dell’assegno circolare viene inoltre riportata la clausola di non trasferibilità, escludendo l’opzione di un’eventuale destinazione a terzi dello stesso, seppur la legge italiana consenta al cliente emittente la possibilità di escludere tale opzione in presenza di somme inferiori ai mille euro.

Ma come verificare la validità dell’emissione di un assegno circolare? Attraverso questo nuovo articolo guidato ci occuperemo di approfondire tutte le caratteristiche legato all’assegno circolare, soffermandoci in particolar modo sulla sua effettiva validità e sui punti che emittente e portatore dovranno conoscere a fondo.

Assegno Circolare, come verificarne la validità: tutto quello che occorre sapere

Gli assegni circolari vengono considerati una delle forme di pagamento maggiormente sicure messi a disposizione dalle banche nei confronti dei propri clienti, prevedendone la destinazione ad un soggetto portante.

Al fine di verificare la validità di un assegno circolare tuttavia occorrerà predisporre dell’assegno stesso, della presenza di un notaio e del nominativo della banca erogatrice. Nel caso in cui l’assegno consegnato al portatore presenti dubbi di natura fiduciaria lo stesso potrà provvedere alla verifica della disponibilità del denaro sopra indicato.

Al fine di valutarne la validità il portatore dovrà quindi avvalersi della richiesta del “bene emissione” dell’assegno circolare. A tal proposito occorre distinguere tra benefondi, per il quale si renderà sufficiente contattare la propria banca al fine di richiedere informazioni relative alla validità di copertura sull’assegno, e il bene emissione per chiarire ogni dubbio a livello di validità, controllando l’assegno in modo ulteriormente specifico.

In questo caso ci si dovrà avvalere della collaborazione tra la propria banca oppure un soggetto notaio, al fine di procedere ad eventuali stipule contrattuali in tutta sicurezza. Occorre inoltre specificare che nessun ente bancario emetterà assegni scoperti in assenza della relativa scoperta, motivo per il quale l’assegno circolare risulta a quasi tutti gli effetti uno strumento del tutto sicuro per il soggetto portatore.

La banca consegnerà il libretto degli assegni circolari ai propri clienti tramite espressa richiesta, sotto la disponibilità finanziaria presente all’interno del proprio conto corrente, in modo tale da ridurre gli eventuali rischi di uno scoperto.

Tale forma di assegno potrà essere emesso esclusivamente dall’istituto bancario, riportando il nominativo del soggetto portatore, a differenza invece dell’assegno bancario sprovvisto. Nel caso degli assegni bancari gli stessi potranno essere sia nominativi che al portatore.