Come recedere da un conto corrente cointestato in caso di separazione

Come recedere da un conto corrente cointestato in caso di separazione? Nell’eventualità di una separazione di coppia si renderà opportuno provvedere alla separazione di tutti i beni in comune, compreso il conto corrente cointestato.

All’interno dei conti congiunti rientreranno i relativi servizi quali carte di credito, conti di risparmio, eventuali cassette di sicurezza, bancomat, ma anche beni materiali come gli immobili, le automobili, e via elencando. Ogni bene materiale e finanziario dovrà quindi essere equamente distribuito al momento dell’avvenuta certificazione dei documenti relativi al divorzio.

In presenza di un conto corrente cointestato, risultante un finanziariamente astratto, si dovrà procedere seguendo una procedura specifica al fine di poter raggiungere un recesso dallo stesso il quale non potrà essere diviso nella stessa forma dei beni sopra elencati.

Attraverso questo nuovo articolo guidato ci occuperemo di approfondire tutte le caratteristiche del conto corrente cointestato comprese le procedure alle quali sottostare nell’eventualità di un divorzio della coppia, soffermandoci sull’iter burocratico da seguire secondo le norme giudiziarie.

Come recedere da un conto corrente cointestato: tutto quello che occorre sapere, guida pratica da seguire

In caso di separazione giudiziale della coppia di coniugi potrà essere richiesto il recesso dal conto corrente cointestato da entrambe le parti all’interno di tutte quella situazioni dove il protrarsi della condivisione dei beni finanziari risulti compromessa, compresa l’eventualità di andare a pregiudicare anche l’educazione dei figli.

Il rapporto effettivo di separazione della coppia avviene solamente in presenza dell’atto del divorzio, mentre al coniuge dal punto di vista economico meno provveduto spetterà una somma di mantenimento decisa dallo stesso giudice in sede di separazione. Tale importo si baserà sul mantenimento della prole e le reali possibilità finanziarie del coniuge a maggior reddito, mentre la situazione dei conti cointestati richiede la necessità di una modifica.

Sostanzialmente, per il bene comune di entrambi i patrimoni della coppia, si dovrà recedere dai conti cointestati, necessitando di entrambe le firme. La stessa operazione tuttavia potrebbe interessare anche due soggetti sotto forma di ruoli differenti ad esempio due soci, genitori e figli, ecc.

Nel momento in cui si decide di sottoscrivere un contratto per l’apertura di un conto corrente cointestato le firme possono essere difatti poste in modalità sia congiunta che disgiunta, ma che cosa si intende nello specifico? In caso di firme congiunte tutte le diverse operazioni effettuabili necessiteranno dell’approvazione di entrambi le parti sottoscriventi, mentre nella seconda ipotesi i due soggetti potranno provvedere in maniera autonoma alla gestione del conto corrente e alle sue relative operazioni.

Per lo stesso motivo, in presenza di firme congiunte, anche la recessione dalla forma contrattuale cointestata dovrà essere presentata da entrambe le parti in questione sia che si tratti di coniugi o soci, parenti, ecc.

Nel caso di firme disgiunte invece si potrà presentare una richiesta di recesso dal conto corrente cointestato senza la necessità di avvalersi della seconda firma, soltanto dopo aver verificato l’assenza di particolari clausole contrattuali le quali potrebbero prevedere comunque un consenso anche della controparte.

Seguendo le procedure standard il conto corrente cointestato potrà essere svincolato sotto la necessità del raggiungimento di un accordo comune per la divisione del capitale presente all’interno dello stesso.